L’Arte non ha Sbarre: La street art al servizio dei diritti umani e della libertà

L’Arte non ha Sbarre: La street art al servizio dei diritti umani e della libertà

Arte, formazione e rieducazione il progetto di LiberaMente diventa un’associazione, saranno i giovani a condurre la seconda edizione del progetto. 

È stato inaugurato venerdì 14 luglio 2023, presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, la seconda edizione di DISEGNA LE TUE IDEE – L’ARTE HON HA SBARRE, il progetto dell’associazione L’arte non ha sbarre che coinvolge detenute, artisti, psicologi e volontari in un percorso creativo di un anno, che si concluderà con la realizzazione di murales all’interno e all’esterno del carcere, ispirati dalle opere e dalle emozioni espresse dalle stesse recluse.

La prima edizione si è conclusa pochi mesi fa, a gennaio, con l’inaugurazione, nella borgata Quarticciolo di Roma, del murales del famoso Street Artist Jorit dedicato a Marielle Franco, attivista brasiliana che ha lottato per i diritti umani e il rispetto dell’ambiente. La Consigliera Comunale di Rio de Janeiro è stata uccisa nel 2018 per mano di ignoti.

Lo scorso anno era stata l’associazione LiberaMente, fondata dall’attivista Leonardo Ruggeri Masini, promotrice sul territorio romano di movimenti civici dedicati all’ambiente, come i Caschi Verdi, all’uguaglianza di genere, come i Caschi Rosa, e al sociale, i Caschi Rossi, a presentare la prima edizione del progetto risultando vincitore del bando della Regione Lazio Vitamina G. Il progetto aderisce, come in questa edizione, alla BiennaleMArteLive che coinvolge diverse discipline artistiche a favore del rispetto dei diritti umani.

Dal gennaio 2022 volontari, psicologi e artisti hanno svolto laboratori d’arte, condotti dalla criminologa Wilma Ciocci, insieme alle giovani donne del carcere di Rebibbia. Al termine dei laboratori, sono stati realizzati due murales all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia: sono opere degli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud eseguite in collaborazione con le detenute. Partendo dagli spunti e dagli stimoli provenienti proprio dalle detenute l’artista Jorit ha tratto poi l’ispirazione per realizzare il murales all’esterno, a simboleggiare come le idee e il pensiero possano vagare liberi da qualsiasi limitazione e impedimento.

A conclusione del progetto alcuni volontari di LiberaMente hanno voluto dar vita ad una nuova associazione che, ispirandosi ai principi e al modello LiberaMentista, fosse dedicata alla tematica penitenziaria, fondando così “L’arte non ha sbarre”, nel marzo 2023. La Presidente, Agnese Panzieri, già Direttrice di LiberaMente, ha dichiarato in merito: “Provengo da due anni trascorsi in LiberaMente a confrontarci con i cittadini sulle grandi sfide dell’Italia di oggi e a strutturare proposte e interventi in risposta ai tanti problemi che la affliggono. La necessità di un sistema penitenziario funzionale ai bisogni della società e rispondente alla finalità rieducativa della pena, mi ha però spinta, insieme a volontari, ad assumermi un impegno ulteriore nel promuovere, con l’aiuto delle idee, dell’arte e della cultura, un rinnovamento del sistema carcerario italiano”.

Il nuovo progetto, proposto dalla neonata associazione, è risultato vincitore della seconda edizione del bando, arricchendo però il progetto con importanti novità. Quest’anno, infatti, tutte le professionalità coinvolte saranno donne, dalle artiste alle volontarie fino alle specialiste, oltre ovviamente alle detenute, presenti in gran numero al laboratorio di venerdì 7 luglio 2023.  Una Donna anche la coordinatrice della parte artistica, la curatrice MarteSocial Oriana Rizzuto, che aveva già seguito i lavori nella scorsa edizione, così come tutto al femminile le responsabili del primo ciclo di laboratori, la Psicologa Valentina Iavasile e l’artista Tiziana Rinaldi. L’associazione svelerà presto i nomi delle street artist che tra pochi mesi realizzeranno i murales e le iniziative che, come lo scorso anno, accompagneranno il progetto dedicando attenzione al tema delle politiche penitenziarie e della pena.

Il progetto è stato ben accolto nell’istituto di Rebibbia Femminile, dalla Direttrice Nadia Fontana e dalla Responsabile dell’area educativa Eugenia Fiorillo.

Alla prima giornata di laboratorio, che ha visto la partecipazione di numerose detenute, era presente anche il Presidente di LiberaMente Ruggeri Masini, che ha espresso “pieno sostegno all’impegno delle attiviste di Arte non ha sbarre nel fornire gli strumenti necessari a queste ragazze per riscoprire il loro potenziale, affinarlo ed esprimerlo attraverso l’arte. Non possiamo dimenticarci che, scontata la pena, molte ex detenute, ed ex-detenuti, vengono posti di fronte ad una nuova, e immeritata, condanna: l’alienazione da una società, competitiva ed in continuo mutamento, a cui non sono sempre preparati”. Conclude il Presidente: “Le conseguenze sociali che derivano dalla mancata ridotta rieducazione dei reclusi è una punizione per tutti, non solo per chi esce dal carcere”.